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La rinascita del teatro Marrucino di Chieti

È il più importante teatro abruzzese, il più antico e l’unico ad aver mantenuto inalterata la struttura originaria. Parliamo del teatro Marrucino di Chieti, opera di Eugenio Michitelli di Teramo, che fu inaugurato con il nome di Real Teatro S. Ferdinando la sera del 12 gennaio 1818, con un gran ballo in onore del sovrano Ferdinando I. Due sere più tardi si ebbe l’inaugurazione pubblica con la rappresentazione della Cenerentola di Rossini. Il teatro Marrucino ha alle spalle una lunga ed importante tradizione teatrale.

Storia

La sua costruzione dovrebbe risalire intorno al 1750, ma la prima documentazione è del 1771 quando vi fu rappresentato “Il geloso in cimento” di P. Anfossi.

Una piantina del 1790 utilizzata per la prenotazione dei palchi ci permette di ricostruirne la struttura che prevedeva tre ordini di palchi e una platea con circa 200 posti. Dopo la costruzione del nuovo teatro il vecchio venne convertito prima in scuola, poi in abitazioni ed infine in distretto militare. Fu la necessità di uno spazio più ampio a muovere la ricerca che si fermò sulla sconsacrata Chiesa di S. Ignazio che fu sottoposta a lavori di riconversione finalizzati ad eliminare ogni traccia dell’originaria destinazione della struttura.

Variazioni di rilievo risalgono agli anni 1870-75 ad opera dell’ ingegnere Vecchi. In quell’occasione venne eliminata la balconata per lasciare spazio ad un quarto ordine di palchi, venne sopraelevato l’intero edificio per realizzare un nuovo loggione, fu ampliata la platea spostando la cavea per l’orchestra sotto al proscenio, vennero aggiunti al secondo e terzo ordine altri due palchi di proscenio. A quest’opera di ampliamento si aggiunsero anche lavori di arricchimento degli interni.

Il sipario realizzato in quel periodo, opera di Giovanni Ponticelli, andò a sostituire quello già presente realizzato da Del Ponte. Il nuovo sipario raffigurante “Il trionfo di Caio Asinio Pollone”, collocato nel teatro nel 1876, oggi, per motivi di sicurezza, non viene più utilizzato ed è in attesa di restauro. La struttura definitiva risultò costituita da 59 palchi suddivisi in 4 ordini, un loggione di 120 posti e un’ampia platea. Immune da qualsiasi intervento rimase la facciata esterna dalle tendenze decisamente classicistica. L’attività del teatro cominciò a decadere a partire dal secondo conflitto mondiale portando alla chiusura dal 1950 fino al 1972. La celebrazione della riapertura avvenne mediante l’esibizione dell’ orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma che nel programma inserì anche la Cenerentola di Rossini in ricordo della storica inaugurazione ottocentesca.

Nel corso della sua storia il Marrucino è stato sede di importanti eventi culturali: nel 1819 venne rappresentato il melodramma di Rossini, “Il barbiere di Siviglia”, dopo soli tre anni dalla prima nazionale; nel 1904 ci fu la prima della Figlia di Iorio. Tra i grandi nomi che, anche in epoca più recente, si sono esibiti su questo palcoscenico meritano menzione Vittorio Gassman, Carmelo Bene, Totò per il teatro e Maria Caniglia, Katia Ricciarelli, Anna Moffo per la lirica.

Stagione teatrale 2021

La stagione della Lirica del Teatro Marrucino ha riaperto al pubblico con un nuovo allestimento che lo ha reso più tecnologico, ma anche più accessibile, soprattutto ai disabili ed è stata inaugurata lo scorso 8 ottobre con la Traviata di Giuseppe Verdi. Lo spettacolo, per la regia di Riccardo Canessa, con il Coro del Marrucino guidato dal maestro Cristian Starinieri, in replica il 10 ottobre, è uno dei tre nel cartellone della Lirica del teatro teatino: gli altri sono “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti, 12 e 14 novembre con la regia del maestro Aldo Tarabella e la direzione musicale di Patrick Murray, e l’opera tango “Maria de Buenos Aires” di Astor Piazzolla, il 12 dicembre sotto la direzione di Jacopo Rivani, opera coprodotta con la Fondazione Ravenna Manifestazioni, la Fondazione del teatro comunale di Ferrara e la Fondazione del teatro di Pisa.

I lavori

I lavori hanno riguardato tutto lo spazio del teatro, con l’obiettivo di realizzare nuovi percorsi e migliorarne accessibilità e fruibilità. È stato rimodulato tutto il sistema delle sedute dei palchi e della platea, anche inserendo dispositivi multimediali sugli schienali per consentire nuovi e diversi modi di avvicinarsi al mondo del Teatro. Le sedie di platea, completamente smontabili, consentiranno non solo di recuperare spazi per le carrozzine, ma anche di avere uno spazio versatile e adatto a modi diversi di fare spettacolo.

Un nuovo pavimento in marmo portoro bicromo disposto a scacchiera inaugura l’ingresso e il nuovo parquet in legno della sala rinnova lo storico ambiente, richiamando l’eleganza e la ricchezza di un luogo magico per la città e per l’intera regione. A questo si affiancano opere più funzionali, dall’inserimento di un ascensore in cristallo, alla piattaforma elevatrice che consentirà a persone con ridotta abilità motoria di raggiungere e vivere anche il palcoscenico, fino alla messa in sicurezza dell’impalcato del palcoscenico e dei palchetti.

Lavori di restyling sono stati realizzati dalla Deputazione Teatrale Teatro Marrucino, dalla sostituzione del sipario, dei velluti, della passamaneria e delle tende di accesso alla sala, fino alla revisione del sistema di illuminazione e delle porte dei palchi.

Per maggiori dettagli visitare il sito ufficiale del teatro.

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