Se c’è un animale che sa perfettamente incarnare l’Abruzzo nei suoi caratteri più veraci, allora a molti di noi verrà in mente l’orso marsicano. L’orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) è una sottospecie presente solo in Italia, esattamente nel cuore degli Appennini: si contano circa 50-70 individui in un’area di circa 5.000 km quadrati. La sua immagine rappresenta l’Abruzzo in più occasioni tanto da essere stato scelto come simbolo del Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise.
Dove vive?
Il bosco rappresenta l’habitat più importante per l’orso: in esso trova rifugio, tranquillità e cibo. Non è raro comunque che l’oso frequenti, a seconda delle stagioni, le praterie di alta quota o i fondovalle. Trattandosi di un animale onnivoro, l’orso riesce ad adattarsi a diversi tipi di habitat, purché tranquilli e sicuri.
Cosa mangia?
L’orso è un animale onnivoro, si nutre cioè sia di piante che di animali, anche se la sua dieta è costituita per l’80% da vegetali. Mangia frutti di bosco, ghiande e faggiole (i frutti dei faggi), bacche del ramno, un arbusto che si trova nei terreni brulli d’alta quota, persino l’erba. Il resto è dato da insetti e carcasse di animali: le individua a chilometri, grazie all’olfatto sviluppatissimo.
Quali sono le sue caratteristiche fisiche?
Questa sottospecie di orso bruno è più piccola del suo vicino parente settentrionale, ovvero l’orso euroasiatico che vive sulle Alpi Orientali, dal Trentino alla Slovenia. L’orso degli Appennini presenta uno strato di peluria e di grasso molto inferiore, cosa che ha permesso alla sottospecie di adattarsi alla vita in zone che in certi periodi dell’anno presentano un clima molto più temperato e mite. Il peso varia notevolmente nel corso delle stagioni e in funzione del sesso. Infatti, i maschi sono generalmente molto più grandi delle femmine e possono raggiungere un peso che, nel periodo autunnale, può superare i 230 kg. Le femmine, invece, raramente superano i 140 kg.
È un animale pericoloso?
Si tratta di animali estremamente schivi e dalle abitudini quasi del tutto notturne. A oggi nessun caso di aggressione che coinvolga un orso marsicano è stato registrato. Incontri ravvicinati sono stati più volte documentati, ma in nessun caso sono state raccolte evidenze o atteggiamenti di aggressione. Gli atteggiamenti più comunemente riportati sono stati la fuga o la curiosità: l’orso, a esempio, si è alzato in piedi guardando in direzione della persona.
Rimane tuttavia da considerare che l’orso è un animale selvatico e che certe situazioni possono essere più pericolose di altre perché stimolano l’istinto di difesa degli animali, come lo sarebbero anche per gli esseri umani: la presenza di cuccioli nel caso delle femmine di orso, un animale ferito, un orso disturbato in tana o un orso a cui vengono chiuse le vie di fuga. L’obiettivo, dunque, è quello di sensibilizzare le persone alle corrette pratiche di convivenza con questo animale: non disturbarlo, non inseguirlo, non cercare di fotografarlo a tutti i costi.
Per saperne di più?
Per saperne di più visitate il MOM, ovvero il Museo dell’Orso Marsicano che si trova nel comune di Palena (CH). Questa piccola realtà museale è articolata in sei sezioni espositive, rivolte soprattutto a un pubblico di bambini e di giovani, affinché siano sensibilizzati ai temi dell’ambiente e della natura: l’aspetto divulgativo prevale su quello scientifico per facilitare la comprensione dei contenuti. Attraverso pannelli didattici e divulgativi, nonché attraverso la ricostruzione dell’ambiente della foresta con i suoi suoni, il museo mira a illustrare le caratteristiche dell’orso marsicano sotto il profilo biologico, ambientale, mitologico e storico. Importanti sono anche le sezioni incentrate sui temi della salvaguardia dell’ambiente e del pericolo di estinzione dell’orso marsicano.
Inoltre, nel 2015 è stata inaugurata l’Area Faunistica dell’Orso bruno, a perfezionamento del MOM. Situata in Località Colleveduta, sempre nel comune di Palena, a circa 800 metri s.l.m., l’Area Faunistica si estende per 10.770 mq. ed è caratterizzata da un bosco di abeti, cespugli, alberi da frutto e aree di pascolo, rispecchiando l’habitat naturale dell’orso marsicano. Attualmente sono ospitati 3 esemplari: Caterina, Iris e Margherita, nate e vissute in cattività, dunque non destinate al ritorno in natura. Per ulteriori informazioni e curiosità visitate la pagina dedicata.
Classe 1995, nasce a Vasto (CH). Conseguita la laurea in Lettere moderne, si specializza dapprima in Filologia, linguistica e tradizioni letterarie e successivamente in Giornalismo e cultura editoriale. Ha tentato fin da subito di fare della scrittura un lavoro, collaborando con agenzie web e testate locali. Oggi attraverso Visitare Abruzzo racconta la sua regione, per cogliere gli aspetti tipici di una terra autentica e verace.